Perché assumere acido folico in gravidanza?

18/02/2022 - Nella categoria I consigli del tuo farmacista, Integratori alimentari

Integratori alimentari

L’acido Folico è una vitamina idrosolubile appartenente alle vitamine del gruppo B, ossia la Vitamina B9.  Il nome folato deriva dal latino Folium, Foglia, in quanto fu isolato per la prima volta negli anni ’40 dalle foglie di spinaci. 

Folato e Acido Folico non sono sinonimi: I folati sono composti naturalmente presenti negli alimenti, l’Acido Folico è invece la molecola di sintesi presente negli integratori alimentarie nei farmaci. 

Acido Folico in gravidanza: a cosa serve? 

L’acido folico durante la gravidanza riveste un ruolo fondamentale perché contribuisce allo sviluppo del tubo neuronale del bambino.  Soprattutto durante i primi mesi di gravidanza, in cui si hanno i primi sviluppi del feto, un basso apporto di Acido Folico, può portare a malformazioni di diversa natura nel nascituro.  Inoltre: 

  • Contribuisce alla crescita dei tessuti materni in gravidanza;
  • Contribuisce alla normale sintesi di DNA;
  • Contribuisce al metabolismo dell’omocisteina;
  • Contribuisce alla funzione psicologica;
  • Contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario;
  • Contribuisce alla riduzione della stanchezza e affaticamento;
  • Interviene nel processo di divisione cellulare

L’organismo non è in grado di sintetizzare l’Acido Folico, per cui deve essere introdotto nell’organismo dall’esterno tramite alimentazione o con integratori dietetici. 

La funzione dell’Acido Folico non è strettamente legata alla gravidanza ma, a prescindere dal sesso e dall’età, è sempre necessario per il corretto funzionamento del sistema nervoso e per una piena efficienza degli organi sessuali.

Qual è il fabbisogno giornaliero di Acido Folico? 

  • Un adulto sano ha bisogno di introdurre giornalmente 0,4 mg di Acido folico; 
  • Durante la gravidanza il fabbisogno aumenta a 0,6 mg/die visto che il feto si nutre dalla mamma per il proprio sviluppo. 
  • Dopo l’allattamento il fabbisogno giornaliero è di 0,5 mg per colmare le perdite che avvengono attraverso il latte materno.

Prodotti consigliati da assumere in gravidanza

Se sei una futura mamma, sai bene quanto sia importante prendersi cura del proprio corpo durante la gravidanza. Uno dei modi migliori per farlo è attraverso una dieta equilibrata e varia, ma spesso può essere difficile assumere tutti i nutrienti di cui il tuo corpo ha bisogno solo attraverso il cibo. Ecco perché gli integratori possono essere un'ottima soluzione per garantire di assumere tutte le vitamine e i minerali necessari per te e il tuo bambino in crescita. Se vuoi scoprire tutti gli integratori consigliati durante la gravidanza, clicca subito qui sotto per avere una panoramica completa!

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In quali alimenti si trova acido folico?

L’Acido Folico è presente negli ortaggi a foglia verde, ossia spinaci, broccoli e fagiolini; nei carciofi, nelle rape, nel lievito di birra, nei cereali integrali, nel tuorlo d’uovo, nei legumi, nei kiwi, nelle fragole e negli agrumi.

Il consumo di questi alimenti è fortemente consigliato in gravidanza, ma non è sempre sufficiente a soddisfare l’aumentato fabbisogno di Acido Folico durante la gravidanza. 

Nel primo trimestre di gravidanza, pertanto, il medico prescriverà integratori a base di Acido Folico.  Anche nelle donne che pianificano una gravidanza è consigliabile l’assunzione di Acido Folico. 

È sempre bene consultare il proprio medico e attenersi alle sue indicazioni al fine di evitare difetti del tubo neuronale nel bambino. 

Quali sono le fonti alimentari sconsigliate durante la gravidanza?

In gravidanza non è consigliabile assumere frutta e verdura già confezionate e pronte, per il pericolo di contrarre la toxoplasmosi.

Altro alimento da non preferire è il fegato, nonostante sia molto ricco in folati. Questa raccomandazione è giustificata dal fatto che questo organo è un “filtro” dell’organismo, la cui funzione è la metabolizzazione di sostanze tossiche; inoltre contiene altissimi livelli di Vitamina A che, se in eccesso, può provocare effetti teratogeni.